cereale minore, pianta erbacea annuale, famiglia: Poacee o Graminaceae
Il miglio è un cereale molto antico, originario dell'Asia centro-orientale, coltivato anche dagli antichi egizi. Ha una grande importanza nell' alimentazione di alcuni paesi africani e asiatici, molto meno utilizzato in Europa, dove è conosciuto più che altro come becchime per pollame e uccelli da gabbia. Il miglio ha una composizione simile al frumento, ma non contiene glutine e quindi è adatto nell' alimentazione dei soggetti affetti da morbo celiaco.
È l'unico cereale con un effetto alcalinizzante, quindi è indicato per chi soffre di acidità di stomaco.
Il miglio si può acquistare nei negozi specializzati in sementi e in quelli di cibi biologici.
E' utilizzato per produrre torte dolci e salate, sformati, biscotti, o semplicemente nelle minestre come qualunque altro cereale. (Bibliografia / Sitografia: http://www.cibo360.it/alimentazione/cibi/cereali/miglio.htm)
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E' uno dei cereali più ricchi di minerali; contiene acido silicico, fosforo, magnesio, calcio, ferro, zolfo, fluoro e potassio.
Contiene anche 11 aminoacidi, vitamina B1, vitamina B2, nicotinamide.
Il suo apporto in silicio ha una importante azione nutrizionale sui capelli, le unghie e la pelle.
Nei paesi orientali, dove è ancora largamente usato nell'alimentazione quotidiana, uomini e donne possiedono capelli folti, brillanti e resistenti.
Il miglio è di facile digestione ed è particolarmente indicato, oltre che nella prima infanzia e nelle malattie ricostituenti, anche nelle malattie di stomaco, milza e pancreas.
Il miglio è naturalmente privo di glutine ed è perciò indicato sia nel primo svezzamento sottoforma di fiocchi o farine, sia nel contenere i disturbi causati dal morbo celiaco, dove il glutine debba essere eliminato dalla dieta. (Bibliografia / Sitografia: http://www.anagen.net/miglio.htm)
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Cereale assai nutriente, ricco di proteine, di grassi e di ferro, il miglio - di cui si conoscono diverse specie - ha un'origine piuttosto discussa, forse asiatica o africana. La sua coltura risale all'era del ferro. Questo cereale, per alcune etnie a sud dell' equatore costituisce un piatto addirittura quotidiano.
Nelle nostre regioni si coltiva prevalentemente il miglio a spiga grossa, caratteristico dell'Italia meridionale, i cui semi sono utilizzati come mangime per gli uccelli.
Oggi se ne sta riscoprendo il valore alimentare e nutritivo. Il miglio possiede infatti il 10% circa di proteine, dunque più del riso e del mais, il 3% circa di grassi ed è uno dei cereali più ricchi di ferro.
E' dotato inoltre di un particolare potere agglutinante e risulta quindi adatto nella preparazione di dolci, biscotti o sformati a base di cereali e verdure.
La presenza di discrete quantità di acido salicilico, noto per le sua azioni cosmetiche sullo smalto dei denti, sui capelli, sulla pelle e sulle unghie, ne fa un cereale particolarmente indicato per rafforzare qualitativamente la struttura di queste parti del corpo.
Nutriente, digestivo, diuretico, antianemico, il miglio è spesso consigliato in gravidanza perché sembra aiuti a prevenire l' aborto spontaneo. Aiuta inoltre nei decorsi infettivi di diverso tipo e nei casi di carenza di alcuni minerali, come il fosforo e il magnesio.
In commercio si trova per lo più il miglio decorticato in quanto i rivestimenti, molto coriacei, renderebbero indigeribile il seme.
Di sapore dolce e gradevole, il miglio cuoce in soli 15 minuti. Un'antica tradizione lombarda lo usa per la preparazione di dolci a forma di pane, il pan di miglio appunto, fatti con una miscela di farina di miglio e di frumento integrale. (Bibliografia / Sitografia: http://www.lifegate.it/alimentazione/articolo.php?id_articolo=745)
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Il miglio ( Panicum miliaceum, L. ) è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Poacee (o Graminaceae). Rientra nel raggruppamento dei cereali minori.
Caratteri botanici:
La pianta ha un portamento cespitoso, con numerosi culmi lignificati alla base, robusti, di altezza variabile dai 50 cm ai 150 cm, talvolta ramificati in alto. Le foglie sono lineari-lanceolate, guainanti, con lamina larga fino a 1 cm e pubescente su entrambe le pagine. La ligula è pelosa. I fiori riuniti in infiorescenze a pannocchia terminali, spesso pendenti su un lato. Ogni pannocchia è composta da racemi di spighette. La spighetta, è composta da due brevi glume e due fiori. Ciascun fiore è racchiuso da due glume superiori ( lemma e palea ), e comprende un androceo di tre stami e un gineceo con stimma bifido e piumoso. Il frutto è una cariosside ellittica, lucida, di colore bianco oppure variabile dal grigio al bruno al nero. Il peso di 1000 cariossidi è di 5-7 grammi.
Note ecobotaniche.
Coltivata fin dalla preistoria, è una specie cosmopolita la cui origine è alquanto incerta. Dalla regione di origine la specie si è diffusa in tutto il Vecchio Continente e successivamente negli altri continenti. Attualmente è ancora coltivato in diverse regioni dell'Asia e dell'Africa, mentre la coltivazione nei paesi occidentali è sporadica e marginale. Si trova naturalizzata sui terreni incolti. È una specie termofila e xerofila. Particolarmente esigente per quanto riguarda le temperature, nelle regioni temperate vegeta con ciclo primaverile-estivo. Ha una spiccata resistenza alla siccità e non mostra particolari esigenze pedologiche, perciò si presta per la coltivazione in aree aride o semidesertiche e su suoli poveri.
Cenni storici.
Secondo le varie ipotesi la specie sarebbe originaria del Medio Oriente oppure dell' Asia centrale oppure, quella più accreditata, dell' India. È accertato che la coltivazione del miglio risalga ad epoche preistoriche: in Italia è stato ritrovato in tombe del Neolitico. Largamente utilizzato per l' alimentazione umana all'epoca dei Romani, raggiunse la massima diffusione nel primo Medioevo, poi iniziò un lento declino perché sostituito da altri cereali più produttivi.
Importanza economica.
Nei paesi industrializzati dell' Europa, dell' America, dell' Oceania, questa specie ha perso del tutto importanza e ha una diffusione marginale anche come cereale foraggero. L'unico impiego economico è come componente di mangimi e becchime per i piccoli uccelli. È invece ampiamente coltivato in aree semidesertiche dell' Asia e dell' Africa, nonostante abbia una diffusione nettamente inferiore a quella dei principali cereali di questi continenti ( sorgo e riso ). La coltivazione del miglio interessa l' Africa subsahariana, il Medio Oriente, l' Ucraina, la Russia, il Kazakistan e, soprattutto, l' India e la Cina.
Note colturali.
Date le sue esigenze termiche, leggermente superiori a quelle del mais, il miglio si coltiva, nelle regioni temperate, a ciclo primaverile-estivo. La semina si effettua a partire dalla primavera avanzata (fine aprile). Dal momento che ha un ciclo produttivo piuttosto breve (2-3 mesi), questo cereale si presta per la semina in secondo raccolto in estate, dopo la raccolta di un cereale o di un erbaio autunno-primaverile. La semina può essere fatta con seminatrice a righe.
Raccolta e utilizzo.
Come cereale da granella il miglio va raccolto prima della maturazione di morte in quanto la maturazione è scalare e la pannocchia sgrana facilmente. Va perciò mietuto precocemente e trebbiato dopo la completa essiccazione. Le rese sono dell'ordine di 1-2 tonnellate ad ettaro. Come cereale foraggero va raccolto all'inizio della spigatura se utilizzato come foraggio verde, oppure alla maturazione cerosa se destinato all'insilamento. Nell' alimentazione umana il miglio ha interesse marginale, impiegato per produrre farine e semole utilizzate soprattutto dalla cucina macrobiotica. La predisposizione alla panificazione è minore rispetto alle farine di orzo, frumento e segale. Il valore dietetico è elevato, per il discreto tenore sia in proteine sia in fibra grezza. (Bibliografia / Sitografia: http://it.wikipedia.org/wiki/Miglio_(alimento))
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