Microscopi: per ingrandire oggetti non visibili ad occhio nudo, luce visibile
Dispositivo mediante il quale si visualizzano immagini fortemente ingrandite di oggetti molto piccoli, non percettibili ad occhio nudo. (Bibliografia / Sitografia: Enciclopedia atlantica european book Milano - Ivana Sconfienza e Walter Di Marco)
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Dispositivo che consente una visione ingrandita di oggetti non visibili ad occhio nudo. Esso è costituito da un sistema di lenti che utilizza la luce visibile. (Bibliografia / Sitografia: Alimentazione Salute e Vita - Lucia Nicodemi, Maria Vallinotto - Paramond)
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Dispositivo con il quale si visualizzano immagini di oggetti molto ingranditi. (Bibliografia / Sitografia: Enciclopedia didattica Monica Carrera e Andrea Montano)
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Strumento che serve per osservare oggetti molto piccoli, dandone un'immagine convenientemente ingrandita.
Viene utilizzato per esaminare cellule del sangue, cellule di tessuti ( animali o umani ), batteri, fibre ed altri oggetti i cui dettagli non si possono vedere a occhio nudo. (Biliografia / Sitografia: Enciclopedia Internazionale - Armando Curcio Editore)
Scoperto per la prima volta nel 1603 da Z. Janssen (un occhialaio tedesco) fu utilizzato per la prima volta per osservazioni scientifiche da A. van Leeuwenhoek ( un impiegato comunale olandese appassionato di osservazioni naturalistiche con lenti d' ingrandimento ) nel 1683.
Ce ne sono di diversi tipi. Microscopio ottico:
· il campione viene illuminato da un fascio di "luce visibile";
· Potere risolutivo: 0,2 mm;
· ingrandimento: max 2000 x. Microscopio elettronico (ideato nel 1932 ma utilizzato in biologia solo dagli anni '50):
· il campione viene illuminato da un fascio di elettroni;
· il preparato deve essere molto sottile (<50mm di spessore);
· è necessaria l'aggiunta di sostanze coloranti [costituite da atomi più pesanti di quelli biologici ( più o meno tutti dello stesso peso ), in grado di deviare il fascio di elettroni che raggiungono uno schermo che diventa fluorescente o una lastra fotografica per ottenere una fotografia;
· Potere risolutivo: 0,0005 mm;
· ingrandimento: 1.000.000 x. Microscopio elettronico a scansione (in uso dal 1965):
· il campione viene illuminato da un fascio di elettroni* molto sottile -> si ottiene una "immagine tridimensionale";
· il preparato può essere di spessore superiore;
· Potere risolutivo: 0,01 mm;
· ingrandimento: 50.000-100.000 x.
*elettroni detti primari che, interagendo con gli atomi del campione, generano elettroni secondari che determinano un'immagine tridimensionale: i rilievi danno origine ad un maggior numero di elettroni secondari rispetto alle depressioni; tali fluttuazioni del segnale elettrico sono raccolte da un modulatore che a sua volta modula l' intensità di un tubo catodico. (by Webprof)
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