LA VITAMINA K (ANTIEMORRAGICA) Generalità La funzione principale della vitamina k è rappresentata dal suo intervento nella sintesi di alcuni fattori plasmatici della coagulazione del sangue prevenendo eccessive perdite di sangue in caso di ferite. Gli scienziati sostengono che la vitamina K possa influenzare anche la mineralizzazione delle ossa. La vitamina K è liposolubile e forma una riserva limitata nel fegato e nei tessuti adiposi; in normali condizioni fisiologiche il 30%-40% della quantità assorbita dall’organismo viene eliminata con le feci. E’ necessaria alla formazione di 4 delle 13 sostanze che partecipano alla coagulazione, una delle quali è la protrombina. Esistono tre tipi principali di vitamina K: K1, la forma prevalente nella dieta e sintetizzata dalla piante verdi, e K2 (fillochinone e menachinone) sono liposolubili e possono essere prodotte nel tratto intestinale in presenza di certi batteri della flora intestinale; K3 (menadione) idrosolubile, viene prodotta sinteticamente per il trattamento di pazienti che non riescono ad utilizzare la vitamina K prodotta naturalmente, per carenza di bile, un enzima necessario per l’assorbimento di tutte le vitamine liposolubili. Dosaggio Il Consiglio Nazionale di Ricerca (Usa) afferma che l’abbondanza di vitamina K nelle diete, accompagnata dall’apporto dato dai batteri intestinali, provvede ad un sufficiente approvvigionamento di vitamina K. La metà del fabbisogno giornaliero viene fornita dalla dieta e l’altra metà viene prodotta nell’intestino; il tasso di assorbimento varia da individuo a individuo e può andare dal 10 al 70%. I neonati, a causa di un tratto intestinale sterile e una scarsa trasmissione dei grassi attraverso la placenta, necessitano di un’assunzione giornaliera per prevenire anormali episodi emorragici. I livelli si normalizzeranno entro 3 o 4 giorni. Un bambino dell’età di un anno necessita 10 microgrammi al giorno, a tre anni d’eta il fabbrisogno è 15 microgrammi, dai 4 ai 6 anni è 20 microgrammi, dai 7 ai 10 anni 30 microgrammi. L’RDA per giovani maschi dagli 11 ai 14 anni è 45 microgrammi; dai 15 ai 18 anni è 65 microgrammi, dai 19 ai 24, 70 microgrammi. L’RDA per giovani femmine dagli 11 ai 14 anni è 45 microgrammi, dai 15 alle 18 è 55 microgrammi, dai 19 ai 24, 60 microgrammi. L’RDA per uomini è 80 microgrammi e per le donne 65 microgrammi al giorno, tuttavia per le persone con carenza, dai 50 ai 100 milligrammi non presentano problemi di sicurezza. Assunzione La vitamina K viene assorbita nel tratto intestinale superiore con l’ausilio della bile e dei sali biliari e viene trasportata al fegato, dove svolge una funzione essenziale per la sintesi della protrombina e di molte proteine coinvolte nel processo di coagulazione del sangue. La vitamina K viene immagazzinata in quantità molto piccole e considerevoli quantità vengono escrete dopo la somministrazione di dosi terapeutiche. I fattori che interferiscono con l’assimilazione della vitamina K includono ogni occlusione del coledoco, limitando la secrezione di sale biliare emulsionante dei grassi, l’incapacità del fegato di produrre bile e la presenza di dicumarolo, un anticoagulante che riduce l’attività della protrombina nel plasma. I grassi rancidi, le radiazioni di raggi X, l’aspirina e l’inquinamento industriale dell’aria distruggono la vitamina K. Un uso eccessivo di antibiotici può distruggere la flora intestinale. L’ingestione di olio minerale causa una rapida escrezione di vitamina K. Gli antibiotici e i sulfamidici distruggono la flora batterica impoverendo così le riserve. Le persone che usano medicinali come warfarin e coumadin (un fluidificante del sangue) dovrebbero consultare un medico prima di assumere questa vitamina. Sintomi da carenza La deficienza di vitamina K è comune in malattie come il morbo celiaco (cattivo assorbimento intestinale), la sprue (cattivo assorbimento nell’età adulta), e la colite, che colpisce la mucosa dell’intestino tenue e causa una perdita rapida del contenuto intestinale. La carenza di un qualsiasi agente coagulante può causare emorragie. Una carenza può causare emorragie in qualunque parte dell’organismo, inclusi il cervello, il midollo spinale ed il tratto intestinale. Una deficienza di vitamina K può essere causa di aborti, epistassi, e può anche essere un fattore che favorisce malattie cellulari e diarrea. Questo può portare a pericolose emorragie che vengono prevenute attraverso l’assunzione di integratori.Le principali cause di carenza sono da imputarsi alla somministrazione di farmaci (sulfamidici, antibiotici) aventi la capacità di interferire con i batteri intestinali e a un inadeguato assorbimento intestinale, come può verificarsi per assenza di bile o in altre situazioni di cattivo assorbimento dei lipidi. Fonti principali La vitamina k è presente principalmente negli ortaggi a foglia verde e lunga come spinaci, cavolini di Bruxelles, broccoli, lattuga e cavolini. In minore quantità si trova anche nel fegato, nella carne magra, nel latte, nel tuorlo d’uovo e nei prodotti a base di grano integrale. Mentre in quantità meno rilevanti si trovano nei cereali. Il latte di vacca, lo yogurt, , le melasse scure, l’olio di semi di cartamo, l’olio di fegato di pesce e altri oli polinsaturi sono altre buone fonti. La fonte più costante è il lavoro dei batteri intestinali (per maggiori informazioni sugli alimenti ricchi di vitamina K consultare le tabelle sulla composizione degli alimenti). Bibliografia / Sitografia: libro di testo:”Nuova Educazione alimentare” Enciclopedia ”Galattica” European book Milano |