MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE:
La malattia infettiva è determinata da microrganismi patogeni: virus, schizomiceti, funghi, protozoi. La malattia parassitaria è quello stato morboso che è determinato dal parassitismo da parte dei metazoi. La presenza di un parassita nell’organismo umano non equivale sempre a malattia, esistono infatti soggetti “portatori” di germi patogeni che non sono ammalati; esistono anche infestazioni senza malattia.
Perché si abbia la malattia è necessario: 1.che il germe sia patogeno, capace cioè di ledere l’organismo; alcuni microrganismi sono commensali o simbionti, vivono cioè pacificamente nell’organismo. 2.che esso sia presente in una carica infettante sufficiente a determinare la malattia. 3.che l’organismo non disponga di barriere e sostanze difensive che annullino l’azione del germe.
I microrganismi possono essere classificati in: 1.parassiti patogeni 2.parassiti non patogeni o saprofiti 3.parassiti simbionti.
IL BOTULISMO:
Botulismo significa avvelenamento causato dall’ingestione di alimenti contaminati con la tossina di clostridium botulinum: è una intossicazione, non un’ infezione. La malattia fu descritta per la prima volta dal poeta tedesco, scrittore di medicina, Justin Kerner nel 1897. Il bacillo causale fu isolato e descritto da Van Ermengen dell’ università di Grand nel 1897. La malattia, che si manifesta dopo ingestione di sostanze alimentari, inquinate dalla tossina del germe, e consumate crude, ma anche di preparati di legumi in scatola, ha inizio dopo un periodo di incubazione variabile da 12 a 36 ore, con una prognosi tanto più grave quanto più breve è l’incubazione, con un’inizio caratterizzato da sintomi addominali (dolori intensivi, a volte parossistici, meteorismo). A questi sintomi segue rapidamente l’instaurarsi di una sindrome neurologica particolare, dominata da segni oculari e faringei. Tra i segni oculari, che a volte inducono a consultare l’oculista, si hanno paralisi della muscolatura, con oftalmoplegia, diplopia, interessamento dei vari muscoli innervati dal terzo, quarto e sesto paio. I segni faringei sono rappresentati da impossibilità alla deglutizione, con abolizione della secrezione salivale, con conseguente mucosa orale e labiale asciutta, con lingua arrossata ricoperta di liquido aderente, spesso con possibilità si super-infezioni di tipo parotitico. Si possono avere altri segni neurologici di tipo neurovegetativo, con abolizione della sudorazione, con la stipsi già ricordata ed atonia intestinale, a volte ritenzione urinaria, con possibilità in qualche caso anche di compromissione paralitica degli arti inferiori. La temperatura è generalmente normale. Vi è una profonda astenia, con paziente perfettamente lucido; vi è un progressivo deperimento, proporzionale alla difficoltà della denutrizione.
LA PROGNOSI:
La prognosi è severa e la mortalità media è del 30%. Nelle forme che vanno a guarigione si assiste ad una regressione spontanea e molto lenta (in parecchie settimane) di tutta la sintomatologia, e la guarigione è allora senza alcun esito, senza alcuna conseguenza permanente.
Il clostridium botulinum o bacillus botulinus a forma di bastoncino ha estremi leggermente arrotondati, di dimensione 4-8 micron di lunghezza per 1 di larghezza, raggruppato a 2 o in corte catene; è anaerobio cresce bene a temperatura di 20°-25°, pH alcalino, in presenza di zuccheri, da nelle culture un caratteristico odore butirrico; è molto diffuso in natura le sue forme di resistenza (le spore) hanno una notevole resistenza al calore. Le spore sono presenti nel terreno e nelle acque marine e stagnanti e possono contaminare gli alimenti conservati in maniera artigianale particolarmente in quelli conservati in scatola e non cotti, in salumi, in prosciutti. Il clostridium botulinum secerne una tossina particolarmente virulenta, di cui sono state distinte vari tipi, classificando così i bacilli con le lettere A,B,C,D,E. Il bacillo più diffuso in Europa sembra essere del tipo B. La tossina botulinica è relativamente termolabile e viene distrutta in circa 15-20 minuti a 80°, resiste a lungo alla temperatura di 65°.
IL TRATTAMENTO:
Il trattamento del botulismo si avvale essenzialmente della siero terapia specifica, a dosi abbondanti e ad inizio quanto più precoce è possibile: è necessario introdurre da 20 a 50, sino a 100 cm³ di siero per via intramuscolare o endovenosa al giorno, fino all’inizio della regressione dei segni neurologici, con una dose totale nell’adulto che può arrivare anche agli 800 cm³. Nel caso non sia possibile determinare il tipo del bacillo sarà necessario introdurre del siero polivalente contenente la antitossina nei riguardi delle varie tossine A,B,C,D,E. Importante è anche la terapia sintomatica con, nei casi in cui è necessaria, la tracheotomia con l’impiego dei respiratori meccanici. La terapia antibiotica sarà eventualmente applicata per evitare delle superinfezioni batteriche.
LA TERAPIA:
La terapia nei rari casi in cui l’osservazione del malato è molto precoce, sono raccomandabili la lavanda gastrica e la somministrazione di tuorli d’uovo la cui lecitina fisserebbe la tossina botulinica. La terapia fondamentale è costituita dalla somministrazione di siero antibotulinico; essa è tanto più efficace, quanto più precocemente è istituita. Alcuni AA. Consigliano addirittura di somministrare il siero (preparato dal cavallo per via venosa senza saggiare la reattività del paziente ad esso, associando antistaminici, noradrenalina e cortisonici. L’ideale sarebbe di poter disporre di sieri specifici per il singolo caso, ma non essendo questo possibile nel nostro paese continente 500 U.I./ml di antitossina anti-A, 500 di anti-B e 50 di anti-E; la dose media consigliata come minimo è di 100.000 U.I. , ma può essere ampiamente superata, specie se si ripetono iniezioni di siero in giorni successivi, finchè non si ha la regressione dei sintomi. I casi di osservazione tardiva vanno inviati a centri di rianimazione, in cui possono usufruire, se necessario della respirazione controllata e di opportuna assistenza oltre che della sieroterapia.
LA PROFILASSI:
Le norme profilattiche derivano dalle nozioni precedentemente esposte sulla biologia del Cl. Botulinum e sulle proprietà della sua tossina. Esse si riassumono nelle seguenti regole: 1.i cibi da conservare debbono essere il più possibile puliti; 2.la sterilizzazione deve essere realmente efficace; 3.la salatura delle carni deve essere accurata e condotta impiegando sufficiente quantità di sale, si dà realizzare una concentrazione del 10% di cloruro di sodio, che rende impossibile lo sviluppo del germe; 4.i cibi sospetti con odore rancido o butirrico debbono essere assolutamente scartati; 5.i cibi conservati debbono essere possibilmente cotti prima di venire usati. La rigida applicazione delle norme profilattiche nella preparazione industriale di alimenti conservati a permesso di eliminare quasi completamente il Botulino. Restano purtroppo i casi sporadici da uso di cibi conservati di preparazione domestica. Oggi il Botulino è raro ad osservarsi, nonostante la gran diffusione commerciale degli alimenti conservati, in quanto le tecniche di conservazione attuali hanno praticamente eliminato tale pericolo; i casi osservati sono quasi sempre il rapporto con il consumo di conserve alimentari preparate in casa con tecnica impropria. |