Gli additivi alimentari sono sostanze impiegate nell' industria alimentare durante la fase di lavorazione, di stoccaggio, e la vendita di prodotti destinati all' alimentazione.
La normativa definisce “additivo” qualsiasi sostanza non consumata come alimento, in quanto non fornisce alcun apporto nutritivo, ma è aggiunto negli alimenti per il suo potere conservante, e non deve assolutamente superare la quantità necessaria per raggiungere lo scopo prefissato dalle industrie.
Tutti gli additivi sono classificati in modo preciso e mirato in base alla loro funzione, e vengono così classificati:
- Additivi che aiutano a preservare la genuinità e la freschezza degli alimenti, rallentando di conseguenza la formazioni di microorganismi, causa di diverse patologie,
- Additivi in grado di migliorare nettamente le caratteristiche sensoriali dell’ alimento trattato,com per esempio i coloranti, i conservanti,gli emulsionanti ecc..,
- Additivi tecnologici che vengono usati per facilitare la lavorazione degli alimenti.
Nel nostro paese esistono più di 3000 sostanze che possono essere introdotte legalmente all’ interno degli alimenti.
Gran parte di queste sostanze sono chiamate aromatizzanti, che vengono specificate sull’ etichetta del prodotto con la dicitura “Aromi”.
Parlando sempre di etichette, quando su di essa compare la lettera “E” seguita da un numero, solitamente di tre cifre ( come per esempio E 150 ), significa che a quel determinato prodotto è stata aggiunta una componente chimica non tossica che è stata autorizzata dall’ Unione europea: appunto un additivo.
Nell’ industria alimentare e dolciaria, gli additivi vengono principalmente utilizzati per rendere l’ aspetto,e il gusto di determinati alimenti più appetibili.
Molte sostanze che usiamo quotidianamente nella nostra dieta, infatti, se non contenessero additivi avrebbero un gusto totalemente diverso da quello che siamo abituati ad assaporare.
Per esempio le bevande gassate come coca-cola, aranciata ecc...senza l’ aggiunta di coloranti sarebbero praticamente incolori, per non parlare dei budini commercializzati senza l’ aggiunta di gelificanti, non avrebbero consistenza solida ma sarebbero allo stato liquido, oppure le patatine senza l’ aggiunta di antiossidanti, diverrebbero in pochissimo tempo mollice e insapori, perdendo quella croccantezza che a tutti noi piace. Questi sono solo alcuni alimenti che senza conservanti o additivi non avrebbero alcuna qualità e nessuno li comprerebbe.
Sono veramente molto pochi gli alimenti su cui non sono stati utilizzati conservanti o additivi, tra cui possiamo ricordare il latte fresco pastorizzato, l’ olio vergine di oliva, yogurt al naturale, zucchero semolato, miele e le paste alimentari secche.
Esistono diversi tipi di additivi, ognuno con la propria funzione, tra questi ricordiamo:
- Acidificanti: che sono aggiunti per aumentare semplicemente l’ acidità dell’ alimento da trattare,
- Addensanti: i quali aumentano la consistenza e la densità dell’ alimento,
- Agenti di carica: che servono principalmente per aumentare di volume il prodotto, senza però cambiare le qualità organolettiche dell’ alimento,
- Agenti di resistenza: i quali mantengono saldi e croccanti i tessuti di frutta, verdure e ortaggi;
- Agenti di rivestimento: che applicati sulla superfice esterna dell’ alimento, gli donano un aspetto lucido e brillante, dandogli anche uno strato protettivo;
- Agenti lievitanti: che liberando gas aumentano il volume impasti e di pastelle ( per esempio le pastelle da frittura ),
- Amidi modificati: si ottengono da amidi alimentari mediante uno o più trattamenti, risultando molto più efficaci di qualsiasi altro amido naturale;
- Agenti di trattamento delle farine: aggiunti alle farine migliorano la cottura e la qualità dell’ alimento,
- Antiossidanti: che evitano l’ ossidazione dell’ alimento che è esposto all’ aria,
- Antischiumogeni: che impediscono la formazione di schiume, e vengono utilizzati solitamente per tutte le bevande gassate che sono destinate ai distributori automatici ( coca-cola, sprite, fanta, birra ecc.. ),
- Edulcoranti: che forniscono un aroma dolce non troppo forte ( ad es. le bustine di zucchero monodose Dietor )
- Emulsionanti: chiamati anche tensioattivi, sono impiegati per stabilizzare e dare omogeneità all’ alimento,
- Enzimi: possono essere omessi sull’ etichetta,
- Esaltatori di sapidità: i quali rinforzano nettamentte il sapore degli alimenti, il piu famoso e conosciuto è il Glutammato di Sodio,
- Gelificanti: danno consistenza e rendono il prodotto denso e spalmabile;
- Stabilizzanti:i quali aggiunti nell’ alimento,hanno il potere di mantere invariato le proprietà chimico-fisiche dell’ alimento,
- Umidificanti:che impedisco l’ essiccamento degli alimenti.
Gli additivi hanno principalmente aspetti positivi, basta guardare le molteplici funzione che ho appena descritto, raramente hanno aspetti negativi.
Se proprio vogliamo trovare qualche svantaggio su di essi possiamo dire che, dato il loro potere, riescono a “mascherare” alimenti di qualità piuttosto scadente rendendoli ottimi, possono causare stati allergici alle persone particolarmente sensibili ( ad es. l’ acido benzoico ).
Gli additivi alimentari possono essere approvati soltanto:
-Qualora si presenti reale necessità tecnologica, e l’ obiettivo finale non può essere raggiunto con altre metodologie.
-Se non presentano pericolo per la salute di chi consuma l’ alimento trattato.
-Se non inducono in errore il consumatore,che ignaro consuma prodotti nocivi.
Tenendo conto che, anche le sostanze che tutti noi riteniamo salubri, posso causare problemi se consumati in modo eccessivo e continuativo, per ciascuna tipologia di additivio alimentare, viene valutata l’ eventuale tossicità e i relativi rischi che esso può provocare.
E’ di fondamentale importanza verificare che tutti gli additivi non interagiscano tra di loro, o con i componenti dell’ alimento in cui esso è contenuto, generando composti dannosi per la salute del consumatore, come per esempio potrebbero essere i Nitriti, che a braccetto con le ammine, generano sostanze tossiche e cancerogene: le nitrosammine.

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