L' ipoglicemia: che cos'è? Che cosa comporta? In questa breve ricerca parlerò dell' ipoglicemia ed esporrò quali sono i rischi per chi si trova in questa situazione
L' ipoglicemia è un termine medico che indica uno stato patologico causato da un basso livello di zuccheri nel sangue. L' ipoglicemia provoca una nutrita serie di effetti e di sintomi, la maggior parte dei quali originata da uno scarso afflusso di glucosio al cervello, che ne riduce le funzioni: questa diminuzione della funzione cerebrale può andare da un vago senso di malessere al coma e in casi rari alla morte.
Una condizione di ipoglicemia può avere origine da molte cause diverse, e può accadere a qualsiasi età.
Nella medicina popolare americana si parla di ipoglicemia anche per indicare uno stato di sbalzi di umore e di ridotta funzionalità cognitiva, ma che non è associato a un basso livello di glucosio nel sangue: il rimedio adottato è in genere un cambiamento nella dieta. Nella letteratura medica americana questo tipo di ipoglicemia è designato come ipoglicemia funzionale e presenta gli stessi sintomi dell' ipoglicemia reattiva, ma non è associata a bassi livelli di glucosio. Il livello di glucosio nel sangue è definito come limite inferiore e varia a seconda della definizione adottata, se si considera la media della popolazione, la probabilità degli effetti o la risposta metabolica. Qui viene espressa la glicemia in milligrammi per decilitro (mg/dl), che è l'unità di misura adottata in Europa.
Ricerche condotte su adulti sani hanno dimostrato che la capacità mentale cala in modo misurabile quando la glicemia scende sotto i 65 mg/dl, e se il glucosio scende ancora, sotto i 54mg/dl si attivano dei meccanismi ormonali di difesa ( adrenalina e glucagone ). Studi su un grosso numero di bambini e giovani adulti hanno mostrato che è molto raro che i livelli di glucosio nel sangue restino stabilmente sotto i 60 mg/dl o sopra i 100 mg/dl: d'altra parte casi del genere esistono, e vi sono persone che pur avendo normalmente una glicemia al di sotto di questo intervallo non mostrano sintomi particolari, né danno segni di malattia.
Nell' infanzia e nella prima fanciullezza la glicemia è un po' più bassa che nell' età adulta, sebbene comunque sopra i 60 mg/dl, dopo il periodo neonatale.
Nei neonati, stabilire quale sia il livello di glucosio "normale" è più difficile; dagli studi e dall'esperienza clinica non è raro riscontrare neonati perfettamente in salute con una glicemia di 36 mg/dl o addirittura 27 mg/dl fin dal primo giorno di vita. Sembra evidente che il cervello dei neonati è in grado di sfruttare fonti di energia alternative al glucosio, in caso di necessità. I neonatologi continuano a discutere su come sia possibile e su quali rischi comporti una glicemia tanto bassa, ma l'opinione generale sembra concorde nell'indicare un livello di 60 mg/dl come ottimale. Nei neonati malati, sottopeso o prematuri un basso livello di glucosio è anche più comune: in tali circostanze la raccomandazione è di tenere la glicemia almeno a 40 mg/dl. Alcuni indicano come meta terapeutica da raggiungere i 72 mg/dl, soprattutto in caso di iperinsulinismo, quando le fonti alternative di energia potrebbero essere meno disponibili. I valori di glucosio citati sopra sono riferiti al siero venoso: per gli scopi clinici, il livello di glucosio nel plasma e nel siero dei capillari è quasi identico, e nel sangue arterioso è leggermente più alto. Nel sangue intero invece il livello complessivo di glucosio è più basso di circa il 15%: se aggiungiamo che questi apparecchietti hanno un margine di errore del 15%, si può avere una lettura di glicemia di 30 mg/dl quando in realtà è 54 mg/dl, bassa, ma non ancora critica.
Ci sono altri due fattori che influenzano il valore misurato della glicemia: primo, la differenza fra livello di glucosio nel sangue intero e nel siero è maggiore quando l'ematocrito è alto come nei neonati. Secondo, se il campione di sangue non viene posto in provette al fluoruro o non viene immediatamente trattato per separare il siero dalle cellule che contiene, queste consumeranno lentamente il glucosio nel siero, abbassandone la concentrazione.
Allegati o Link utili:
Data originaria pubblicazione: 8/10/2012 h 19:15:00
Fonti/Bibliografia:
I Magnifici 20, Marco Bianchi, Il lettore goloso;
Enciclopedia Accademia, Giorgio Di Marco, Walter Di Marco, Paola Volonterio, Paola Zanotti, Rita Guglielmini Gilardelli, Ivana Sconfienza, G. Piero Abate, Donatella Albini, Giacomo Ardizio, Gabriella Bandegiati, European book milano
Cibo e Salute, Luisa Tramarollo, Manuela Bertacco, Tamari montagna edizioni.
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