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Prof Insegnanti:Piano Nazionale di Orientamento: Rete integrata e sua organizzazione - I Postato/Ultima modifica il: Venerdi, 1 Maggio 2009 (8:40:00)
Argomento: Orientamento Scolastico
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Linee guida PNO. Atti del seminario nazionale “L’orientamento per il futuro”, tenutosi ad Abano dal 2 al 5 marzo 2009, come annunciato con la nota prot. n. 35 del 13 ottobre 2008. Gruppo di lavoro “Rete integrata e sua organizzazione” parte I.
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A cura di Marta Consolini 1 marzo 2009 RETE INTEGRATA E SUA ORGANIZZAZIONE GRUPPO RETE 2 B
1. L’APPROCCIO CONDIVISO 1.1. I TEMI PRINCIPALI Il secondo gruppo di lavoro “Rete integrata e sua organizzazione” ha avuto una partecipazione molto ampia e una rappresentanza diversificata sia rispetto al livello territoriale di provenienza sia rispetto alla tipologia di soggetti partecipanti. I docenti designati dalle USR e dalle USP provenienti da 14 regioni, dal Piemonte alla Sicilia, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con funzionari di Regioni e Province e anche con un rappresentante dell’associazionismo produttivo. Nel gruppo si è cercato di comprendere il rapporto fra “governance e reti locali”, fra l’esigenza di costruire un sistema integrato territoriale e l’attivazione di reti su obiettivi specifici che costituiscono priorità condivise in un dato contesto, quali il successo formativo o un miglior inserimento nel mondo del lavoro. Il modello di rete è stato analizzato in quanto “modalità organizzativa” di politiche integrate e sono state affrontate alcune problematiche vitali per il mantenimento, il rafforzamento e lo sviluppo delle reti, nel rapporto fra rete e qualità, con particolare attenzione a: .. La dimensione organizzativa .. La dimensione relazionale .. L’approccio multi-attore La sessione di lavoro è stata un invito a considerare la rete non solo da un punto di vista informatico e comunicativo, ma soprattutto da un punto di vista organizzativo, come strumento per facilitare la cooperazione fra i diversi soggetti che, in una prospettiva “lifelong” e in dato ambito territoriale, svolgono funzioni di orientamento (scuola, università, formazione, servizi per il lavoro). L’articolazione dei temi proposta per sessioni di due ore ciascuna è stata: A:Condividiamo un approccio: tipologie di reti, divisione di compiti, funzioni/ strumenti / servizi, coordinamento, ecc.) B:Le competenze per il lavoro in rete: esigenze di formazione C. I network europei per lo sviluppo dell’orientamento in dimensione europea e per favorire la mobilità degli studenti I tempi comunque limitati e l’esigenza di dare spazio ai partecipanti che rappresentavano- come è stato detto- soggetti diversi per tipologia, formazione ed esperienza non ci ha consentito di affrontare il terzo punto. Lo spirito che ha animato il gruppo è stata la consapevolezza che”si può imparare dalle altre reti e dall’esperienza delle persone”, utilizzando all’inizio delle sessioni la metodologia dell’analisi di caso, che ha fornito, grazie alla disponibilità di diverse persone, elementi utili alla riflessione del gruppo in un’ottica di miglioramento e di qualità.
1.2. GOVERNANCE E RETI LOCALI Grazie alla Regione Veneto, che è stata disponibile ad illustrare la propria esperienza come caso di analisi e alla Regione Friuli Venezia Giulia, che ha riportato le proprie azioni di assistenza tecnica, si è cercato di comprendere il rapporto fra governance e reti locali, individuando la rete come uno degli strumenti utili a favorire un raccordo fra i diversi sistemi. E’ stato ribadito con una certa consapevolezza da diversi partecipanti che sono necessari diversi livelli di intervento e che specifici progetti operativi di rete non vanno confusi con la governance, il coordinamento istituzionale e le strategie più ampie di collaborazione fra soggetti diversi. Si è condiviso che si possono individuare almeno due livelli, complementari ma diversi : .. tavoli di coordinamento istituzionale ai diversi livelli di governo nazionale e locale per la definizione delle linee strategiche e per i raccordi fra le politiche afferenti i diversi sistemi (scuola, università, formazione professionale, lavoro) .. un livello tecnico ed operativo, dove la rete è uno strumento organizzativo per il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra. Fare rete come “pratica organizzativa” non è governare l’insieme dei servizi in base alla propria competenza istituzionale, né d’altra parte semplicemente collaborare con altri attori territoriali, ma un progetto specifico su cui definire obiettivi, partner e ruoli differenziati, strumenti e modalità organizzative, cioè tutti quegli elementi che costituiscono la base dell’operatività e dello sviluppo. Abbiamo sottolineato che ci sono diverse tipologie di rete, così come le abbiamo viste descritte nel Forum: .. reti fra scuole come soggetti omologhi .. reti fra soggetti diversi, ad esempio: enti locali, scuole, organizzazioni produttive, ecc. Diversi sono anche gli obiettivi specifici. Si può fare rete, ad esempio, per offrire un miglior servizio a giovani a rischio di dispersione scolastica ( l’analisi di caso di Palermo) o ad utenze speciali, come giovani immigrati con difficoltà di integrazione, promuovendo progetti specifici di cooperazione con servizi sociali e di volontariato. La rete è anche una modalità organizzativa per ottimizzare e migliorare la qualità complessiva dei servizi di orientamento di un determinato territorio attraverso strutture di secondo livello, osservatori, centri risorse, sistemi informativi comuni.1 Si può fare rete in una comunità locale- come ci ha raccontato la rappresentante di CNA di Rimini – per favorire una miglior comunicazione fra scuola e mondo del lavoro rispetto alle professioni possibili, attraverso progetti come “Impresa Didattica” e attraverso una collaborazione fattiva sulla 1 L’approccio organizzativo proposto è descritto in Marta Consolini, La risorsa rete per i servizi del lavoro, Quaderni SPINN; 2002, che analizza diversi casi di rete rivolti ad utenze o funzioni specifiche.
didattica dell’alternanza grazie all’Albo delle imprese di qualità e al coinvolgimento di giovani imprenditori come tutor. La riflessione sul ruolo dei partner sociali è stata importante in quanto – è stato da tutti ribaditol’orientamento ha molto bisogno di un più stretto raccordo con l’ambiente esterno, il territorio, l’associazionismo e le organizzazioni produttive per favorire la comunicazione, in alcuni casi ancora difficile, fra scuola e mondo del lavoro. La riflessione fatta su funzioni/ strumenti / servizi/ coordinamento è stata in sintonia con quanto è stato fatto nel primo gruppo, per cui si rimanda al relativo documento di lavoro.
1.3. LE COMPETENZE PER IL LAVORO IN RETE: ESIGENZE DI FORMAZIONE La seconda fase di lavoro ha approfondito il ruolo e le funzioni nell’ambito di una rete territoriale di orientamento dell' insegnante, dei referenti di orientamento come “figura dedicata” e di altre figure professionali della rete. Le domande a cui abbiamo cercato di rispondere sono state: Quali sono le competenze chiave per favorire il networking ? Quali i bisogni e le opportunità di formazione, attraverso quali strumenti, in presenza o in distanza? Quale opportunità possono offrire le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per creare una comunità professionale e migliorare la qualità? In alcune realtà territoriali sono state organizzate con la promozione e il finanziamento della Provincia (caso Grosseto) iniziative di formazione, che hanno interessato in modo congiunto docenti della scuola superiore di primo e di secondo grado, della formazione professionale e i referenti di orientamento provinciali operanti presso i Centri per l'impiego. Naturalmente il gruppo di lavoro non era il luogo per fare un’analisi approfondita delle competenze necessarie per lavorare in rete, ma grazie anche al caso citato sono stati ricordati i due aspetti chiave relativi alle competenze tecniche e alle competenze trasversali. Sono richieste infatti alcune competenze finalizzate al lavoro in rete e competenze trasversali. Per lavorare in rete è certamente importante conoscere gli strumenti informatici e telematici, che facilitano la comunicazione e lo scambio, ma anche la capacità di animare una rete territoriale, il saper lavorare in gruppo e gestire gruppi, la capacità di integrare efficacemente canali diversi di comunicazione e di diffondere / condividere i risultati del lavoro comune. Si è ritenuto quindi che sarebbe importante continuare a sviluppare iniziative sia per la formazione di una cultura di rete sia momenti/ progetti formativi per l’aggiornamento delle competenze tecniche e per il potenziamento delle competenze trasversali. Una sottolineatura particolare è dovuta all’esigenza di sviluppo di una “cultura di rete”. Lavorare in rete comporta un nuovo modo di lavorare che riguarda tutti: decisori politici, dirigenti, insegnanti e operatori territoriali (approccio multi-attore). Affinché le nuove modalità di lavoro siano fatte proprie da tutti gli attori del sistema occorre costruire una cultura e un linguaggio comune, una condivisione di valori e di approcci senza i quali anche un’organizzazione tecnicamente ben progettata non riesce a svilupparsi come rete. Tale formazione può essere inoltre integrata da modalità quali la partecipazione a una "ricercaazione" o "l’auto-aggiornamento" sul web o attraverso comunità professionali. A tal fine sono
sicuramente importanti specifiche iniziative di sensibilizzazione e formazione, ma soprattutto l’organizzazione di progetti comuni e di occasioni di confronto, che sappiano coinvolgere l’insieme degli attori e dei ruoli professionali.
1.4. PROPOSTE DI LAVORO A conclusione dei lavori si è sottolineata l’esigenza di un accordo quadro per favorire lo sviluppo di un Piano nazionale per l’orientamento, che preveda diversi dispositivi : 1. a livello nazionale, attraverso Linee guida ….. 2. a livello regionale, attraverso funzioni di assistenza tecnica all’insieme delle reti e attraverso la formazione delle risorse umane 3. a livello locale, attraverso l’ottimizzazione e l’integrazione dei servizi e degli strumenti delle reti territoriali In questo spirito abbiamo raccolto proposte utili per: .. continuare un’azione di potenziamento e rafforzamento delle proprie competenze professionali, con particolare attenzione alle competenze utili al lavoro in rete .. Imparare a fare rete attraverso progetti concreti, attivando progetti di ricerca-azione. Sono stati proposti anche alcuni obiettivi, cercando di integrare la modalità del lavoro in rete con i temi chiave del convegno di Abano. Tali progetti dovrebbero promuovere reti in partnership nord-sud per trasferire esperienze, attivare processi e sviluppare nuove competenze. Gli obiettivi individuati sono: .. prevenire la dispersione scolastica .. superare stereotipi di genere .. sostenere la cultura scientifica e tecnologica .. sperimentare prassi metodologiche sull’alternanza scuola lavoro .. attivare percorsi di integrazione e inclusione
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