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Prof Insegnanti:Piano Nazionale di Orientamento: Continuità e transizioni nel sistema d`istruzione e formazione Postato/Ultima modifica il: Martedi, 5 Maggio 2009 (7:20:00)
Argomento: Orientamento Scolastico
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Linee guida PNO. Atti del seminario nazionale “L’orientamento per il futuro”, tenutosi ad Abano dal 2 al 5 marzo 2009, come annunciato con la nota prot. n. 35 del 13 ottobre 2008. Continuità e transizioni nel sistema d`istruzione e formazione. ALTERNANZA SCUOLA LAVORO – RIORIENTAMENTO – EDUCAZIONE DEGLI ADULTI - DIMENSIONE ORIENTATIVA DEL LAVORO
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Continuità e transizioni nel sistema d’istruzione e formazione ALTERNANZA SCUOLA LAVORO – RIORIENTAMENTO – EDUCAZIONE DEGLI ADULTI - DIMENSIONE ORIENTATIVA DEL LAVORO
Le premesse …..il tema e la pratica dell’orientamento interessa ormai tutto l’arco della vita dell’individuo e diviene progressivamente una modalità di relazione tra gli individui, una realtà sempre più dinamica e complessa sul piano formativo, professionale e sociale: si trasforma da tecnica selettiva in metodologia finalizzata a promuovere e a facilitare in ogni soggetto la capacità di dare un senso alle proprie esperienze e di assumersi responsabilità progettuali e di scelta tra diversi possibili o probabili futuri; specifiche azioni educative e formative divengono risorse e nuovi strumenti per l’orientamento, finalizzati alla promozione delle capacità di scelta e progettazione dei percorsi sul piano formativo e/o professionale. L’intreccio e la sovrapposizione di questi piani, nell’esperienza di ciascun individuo, rende necessaria una loro considerazione che sia orientata alla loro integrazione: il principio essenziale che caratterizza questo approccio, consiste nell’affermazione che lo sviluppo, che porta l’individuo alla maturità personale, è un processo continuo che dura tutta la vita nella prospettiva di favorire un passaggio dalla dipendenza/condizionamento/necessità alla riflessività/problematicità, autonomia/responsabilità. Si tratta di una fondamentale rottura con le teorie e le pratiche orientative precedenti: è messa in rilievo la funzione educativa-formativa dell’orientamento come strategia per abilitare il soggetto durante tutta la vita ad operare in modo autonomo nella società, avendo la capacità di prendere decisioni, di scegliere, d’autovalutarsi e di relazionarsi con i contesti, acquisire, cioè, quelle competenze orientative che lo mettano in grado di fronteggiare il superamento del compito orientativo ed effettuare efficacemente il processo di transizione. Sulla base di questi assunti l’orientamento si presenta sempre più come un processo che accompagna l’individuo durante il suo intero corso esistenziale, formativo e professionale, per consentirgli di fare fronte attivamente ai numerosi momenti critici, ai cambiamenti, che caratterizzano sempre più l’esperienza lavorativa e le diverse carriere della vita personale, sociale, formativa (Serreri, 2004). La dimensione concettuale intorno alla quale si sviluppa il nuovo scenario teorico-pratico dell’orientamento può essere in ultima analisi definita usando la categoria paradigmatica di transizione, non più intesa psicologicamente come “crisi”, ma come uno “spazio” esistenziale tra presente e possibili futuri……….. Gli studi più attenti alle caratteristiche specifiche degli adulti in situazione di transizione, ed in particolare dei lavoratori, sottolineano come si tratti di persone che necessitano di forme di accompagnamento e di interventi orientativi che, per impostazione e metodologie, si caratterizzano in modo nuovo rispetto ai modelli tradizionali dell’orientamento scolastico e professionale, e questo si verifica perché sono nuovi e diversi i paradigmi di riferimento, a partire da quello di ‘transizione’. Tale concetto implica una potenzialità di scelta fondata non solo sulla necessità dei contesti ma anche sulle modalità biografiche, cioè delle singole individualità, di affrontare, attraversare lo spazio tra presente e futuro: “assumere la capacità degli individui di formulare strategie non significa ipotizzare che questi si muovano in un orizzonte di informazioni perfetto, né che compiano le proprie scelte in modo lineare orientati da un meccanicistico paradigma costi/benefici. Si tratta, però, di riconoscere che i vincoli strutturali non determinano automaticamente i gradi di libertà di
scelta di un soggetto, né spiegano le scelte compiute all’interno di una gamma di possibilità comunque aperta.” (Franchi, 2005a, p. XXII). L’approccio che si potrebbe definire biografico-formativo-progettuale all’orientamento trova la sua peculiarità nella dimensione processuale, non legata alle esigenze di una singola transizione. In questa prospettiva “l’orientamento formativo acquista rilievo come processo educativo di supporto alle scelte e al sostegno delle stesse in una prospettiva di lifelong learning e, pertanto, non si rivolge solo a chi è in procinto di fare le scelte iniziali di lavoro ma anche a ‘riorientare’ scelte già fatte” (ISFOL, 2002, p. 10). Più in generale, nella sua declinazione biografico-progettuale acquista sempre maggior rilievo il concetto di orientamento come processo finalizzato ad accompagnare e facilitare – mediante un agire formativo orientato all’empowerment e allo sviluppo delle competenze riflessive e proattive degli individui – l’attraversamento dei molteplici passaggi/transizioni che caratterizzano l’intero corso della vita nelle moderne società complesse (Alberici, 2006) . Infine, la dimensione educativo-personalistica dell’orientamento fa emergere con forza il suo essere una “modalità educativa permanente”, ovvero un processo continuato in funzione della individualizzazione e potenziamento massimo della capacità della persona in crescita, così che, realizzando integralmente se stessa, si inserisca in modo creativo nella società in trasformazione” (COSPES, 2006). Gli elementi comuni e fondamentali sottolineano che: - l’orientamento è un processo che accompagna l’individuo durante il suo intero percorso esistenziale, formativo e professionale - è necessario sviluppare le capacità autonome dei soggetti ad orientarsi; - l’orientamento è una funzione educativa-formativa a carattere permanente; - l’orientamento trova la sua peculiarità nella dimensione processuale, non legata alle esigenze di una singola transizione. Se si considerano gli obiettivi di Cittadinanza attiva, Inserimento sociale, Capacità di inserimento professionale e Realizzazione personale che l’U.E. intende perseguire attraverso l’istruzione e la formazione permanente è evidente che il “processo di riorientamento” dovrebbe essere funzionale alle esigenze della singola persona e non essere strettamente correlato all’insuccesso o alla ridefinizione della scelta come accade usualmente.
LE CONSIDERAZIONI DEI LAVORI DI GRUPPO A) Perché le azioni di orientamento possano rispondere ai bisogni reali di studenti/adulti/richiedenti/clienti è indispensabile: .. Rilevare anche le domande inespresse e riconoscere i bisogni “percepiti”, .. Stimolare nella persona della capacità di porre domande e ricercare soluzioni, .. Organizzare percorsi capaci di stimolare e potenziare le competenze orientative, .. Promuovere la capacità di reperire, interpretare e gestire le informazioni nella complessità, .. Potenziare la capacità di auto-orientarsi e gestire i cambiamenti nella complessità, .. Creare percorsi e servizi che accompagnino lo studente/il giovane/l’adulto nelle situazioni della vita e nello sviluppo del suo progetto personale. B) Poiché l’orientamento è un processo, non legato alle esigenze della singola transizione, che accompagna l’individuo durante il suo intero percorso esistenziale, formativo e professionale è necessario:
.. Sviluppare le capacità autonome dei soggetti ad orientarsi, pianificare e gestire i propri percorsi di apprendimento e lavoro, .. Coinvolgere attivamente i beneficiari dell’intervento e degli eventuali interlocutori nella progettazione degli interventi .. Creare servizi stabili, facilmente accessibili ed identificabili, con operatori di comprovata esperienza e assodata professionalità. C) La scuola può contribuire in tale processo non solo con offerte concrete ma, soprattutto, tramite l’attività ordinaria di insegnamento, individuando nelle discipline le risorse e competenze utili a sviluppare l’auto-orientamento. Allo scopo diventa fondamentale investire nello sviluppo delle competenze di base e trasversali e nel loro potenziamento. D) Spesso lo stesso o similare servizio è erogato da diverse agenzie oppure non soddisfa adeguatamente i bisogni del richiedente , diventa irrinunciabile: .. Promuovere le opportune sinergie all’interno e tra i sistemi di educazione, formazione, Centri per l’Impiego, Amministrazioni locali e gli altri Servizi che operano in termini di orientamento o nei confronti della stessa categoria di persone, tramite Accordi o protocolli formalizzati .. Ottimizzare le risorse disponibili e revisionare la organizzazione dei servizi in funzione della strategia della “rete di servizi” a sostegno del protagonismo costruttivo della persona in apprendimento anche in rapporto al suo progetto di vita .. Monitorare gli esiti dei singoli interventi e valutare l’efficacia del sistema di orientamento “in rete”. E) La rete deve rispondere ad una logica di “servizio”, consentire di far interagire le diverse professionalità nel rispetto della specificità dei ruoli e garantire l’assunzione di responsabilità nei confronti degli impegni assunti da parte di ciascuno degli Enti istituzionalmente deputati o sottoscrittori di un accordo. L’Analisi Dalle argomentazioni dei componenti del gruppo è emerso un quadro generalmente più strutturato per l’Educazione degli Adulti e l’Alternanza scuola lavoro. Ciò è dovuto nel primo caso ad una tradizione consolidata nel tempo attraverso i diversi passaggi legislativi che hanno portato in particolare alla istituzione dei Centri Territoriali Permanenti, effettivi luoghi di ricerca dei bisogni formativi dei soggetti adulti in apprendimento. In tale sede si sono sviluppati progetti mirati a supporto della cittadinanza attiva, della popolazione femminile, della integrazione ed alfabetizzazione degli adulti di cittadinanza non italiana. Nonostante il cammino percorso, tuttora persiste la necessità di creare forme di coordinamento fra gli enti scolastici con l’offerta dedicata agli adulti e si sente l’esigenza di una Rete Istituzionale (con enti locali, USL,…) per strutturare l’offerta in relazione ai bisogni. Il problema sembra essere comune a tutte le regioni rappresentate nel gruppo. Il tema dei CPA rappresenta ancora un forte scoglio nelle Regioni del Mezzogiorno in quanto l’offerta formativa è ancora piuttosto limitata. L’Alternanza Scuola Lavoro è una modalità di apprendimento su cui si è investito soprattutto al centro Nord. Il contributo progettuale ed economico delle Regioni ha consentito di sviluppare in maniera più capillare l’esperienza. Altro fattore che influenza la diffusione dell’alternanza è la situazione produttiva dell’area di pertinenza delle singole scuole. Per questo motivo in molte realtà locali l’esperienza si è sviluppata anche nell’ambito dei servizi alla persona. Per quanto concerne il ri-orientamento e l’orientamento al lavoro le realtà sono molto differenziate, con punte di sperimentazione avanzate in alcune aree ristrette, e iniziative molto similari e
complessivamente poco incisive in rapporto alla crescita ed al sostegno del soggetto in apprendimento. Anche in questo caso si notano differenze a seconda delle aree territoriali, ad esempio in alcune regioni gli Uffici Scolastici Regionali consentono il passaggio degli studenti da una scuola secondaria di II grado ad un’altra anche in corso d’anno, in altre, quali il Veneto, il passaggio è possibile solo previo sostegno degli esami integrativi prima dell’avvio dell’anno scolastico nella scuola “ricevente”. Ovunque sono state istituite le commissioni di cui all'articolo 6 del D.P.R. n.257/2000 e dell’OM 87/ 2004, che con fatica, a causa della mancanza di un codice di riferimento comune per il sistema di istruzione e formazione, consentono i passaggi fra i sistemi. Le criticità trasversali 1) Per agevolare la continuità e le transizioni nel sistema d’istruzione e formazione risulta imprescindibile .. il riconoscimento delle certificazioni acquisite negli apprendimenti informali e non formali, .. la presenza di un sistema di riconoscimento dei crediti per consentire il trasferimento e la capitalizzazione dei risultati dell’apprendimento in caso di transizione da un contesto di apprendimento ad un altro o di passaggi fra sistemi diversi (ECVET)1. Il perseguimento di tali obiettivi presuppone - riconoscibilità, valutabilità e certificabilità delle competenze acquisite attraverso criteri oggettivi e strumenti condivisi; - reciproca fiducia tra sistemi formativi-educativi; - certificati trasparenti e strumenti che consentano di aumentare la visibilità delle competenze acquisite dagli individui (Europass-formazione); - meccanismi di riconoscimento interpretati nel modo più favorevole alla persona; - attestazioni di competenza rilasciabili in seguito ad un “apprezzamento delle qualità personali, delle attitudini o delle conoscenze del richiedente da parte di un’autorità, senza preventiva formazione”. L'adozione delle competenze è lo snodo strategico in grado di mettere in comunicazione e far dialogare tra loro scuola, formazione professionale, lavoro2. 2) I servizi di orientamento esigono operatori e figure con specifiche competenze quali tutor o mediatori che agiscano come intermediari o facilitatori nell’accesso al servizio/apprendimento e siano in grado di supportare la progettualità individuale nel tempo della complessità; 3) I servizi di orientamento necessitano di adeguate forme di pubblicizzazione e la scuola non sa ancora governare la comunicazione e la diffusione delle informazioni al suo interno ed all’esterno Ne consegue che le esigenze formative degli insegnanti si riferiscono a più ambiti: 1 Il sistema integrato europeo di trasferimento dei crediti (ECVET) fa parte del set di strumenti inclusi nella strategia EQF. In pratica si tratta di un sistema in grado di attribuire dei crediti (credit points) alle qualifiche e/o alle sue componenti (units). 2 I crediti sarebbero così attribuiti ai risultati di apprendimento raggiunti tenendo presente l’insieme delle conoscenze, abilità e competenze messe in atto.
- lo “spostamento” dell’azione didattica dalle conoscenze alle competenze; - le modalità di gestione degli aspetti relazionali e comunicativi all’interno ed all’esterno della istituzione scolastica; - le modalità di accesso alle informazioni per fini orientativi; - l’acquisizione e la gestione degli strumenti informativi per l’orientamento; - le competenze TIC e l’orientamento; - le conoscenza dei differenti contesti e la capacità di rapportarsi ad altri Enti/istituzioni per fare Reti. Ciò suppone la presenza di .. Interpretazione ed applicazione univoca delle disposizioni di legge3; .. Risorse economiche; .. Risorse professionali (formatori realmente in possesso delle competenze necessarie per dare risposta ai bisogni di formazione dei docenti/operatori dell’orientamento). Le prospettive trasversali Ai fini di promuovere la centralità del soggetto in apprendimento è necessario organizzare nella scuola un servizio di orientamento, integrato con il territorio che risponda a parametri predeterminati di qualità. Per perseguire la qualità è necessario: .. prefigurare un sistema di governance per lo sviluppo di un sistema di qualità in cui vengano definiti modelli, procedure e strumenti in grado di rendere trasparenti ed accessibili a tutti i cittadini i servizi di orientamento proposti sul territorio in cui ogni istituzione (scuola, agenzie formative, università, Centri per l’impiego) possa, in relazione alla propria mission, fornire servizi adeguati a bisogni differenziati per qualsiasi tipologia di utenza. E’ necessario quindi che i diversi contesti lavorino in sinergia per la costruzione e realizzazione di un integrato ed efficace servizio di orientamento .. assumere e rendere operative le linee di indirizzo comunitarie in particolare nei programmi del Life long learning in cui l’orientamento è divenuto uno dei temi trasversali alle policy nazionali e comunitarie che trovano nell’ambito dell’istruzione, della formazione e del lavoro le variabili indipendenti per la costruzione di assetti istituzionali stabili ed improntati allo sviluppo della cittadinanza attiva; .. definire gli “standard di servizio” utilizzando come criteri la tipologia delle prestazioni erogate, il numero minimo di ore per soggetto, le risorse umane, economiche, logistiche e strumentali; .. adottare un linguaggio comune che indichi i significati dei termini utilizzati ed il tipo di responsabilità che essi implicano; .. condividere le metodologie di lavoro e intervento. La scuola deve essere dotata di risorse specifiche per l’orientamento a livello: informativo, tecnico,metodologico e formativo. Gli operatori dei servizi dell’orientamento devono essere in grado di comprendere la complessità, conoscere gli enti preposti all’orientamento e le specificità di ciascuno di essi, saper interagire con i diversi soggetti; per questo la formazione degli operatori/docenti/formatori deve essere 3 La riflessione nasce dal fatto che si è riscontrato che in alcune regioni sono state istituite i CPA ed in altre no; in alcune regioni gli Uffici Scolastici Regionali consentono il passaggio degli studenti da una scuola secondaria di II grado ad un’altra anche in corso d’anno, in altre, quali il Veneto, il passaggio è possibile solo previo sostegno degli esami integrativi prima dell’avvio dell’anno scolastico nella scuola “ricevente”.
congiunta. Si richiede inoltre di definire standard di competenze degli operatori dell’orientamento e percorsi di formazione ed aggiornamento costante con riconoscimento dei titoli acquisiti. È necessaria non solo l’acquisizione generale dei parametri di intervento da parte di ciascuno degli enti deputati nella declinazione del servizio ma anche la conoscenza dei differenti organismi operativi. Gli esperti esterni che propongono progetti alle scuole ed intervengono nella formazione dei docenti dovranno conoscere la legislazione e l’organizzazione scolastica per programmare e pianificare gli interventi secondo ed in coerenza con gli obiettivi del POF A livello legislativo spesso sono già previste azioni di sistema o reti istituzionali4 in cui le scuole sono coinvolte ma, per garantire l’efficacia e l’efficienza dei servizi di orientamento rivolti a soggetti in apprendimento, è imprescindibile: - Attivare un processo di responsabilizzazione degli operatori coinvolti rispetto ai risultati attesi; 4 Ci si riferisce in particolare al D Lgs. 76/2005 e al DPR 275/99 Si richiama esemplificativamente l’art 7 di quest’ultimo. Art. 7 - (Reti di scuole) 1. Le istituzioni scolastiche possono promuovere accordi di rete o aderire ad essi per il raggiungimento della proprie finalità istituzionali. 2. L'accordo può avere a oggetto attività didattiche, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione e aggiornamento; di amministrazione e contabilità, ferma restando l'autonomia dei singoli bilanci; di acquisto di beni e servizi, di organizzazione e di altre attività coerenti con le finalità istituzionali; se l'accordo prevede attività didattiche o di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione e aggiornamento, è approvato, oltre che dal consiglio di circolo o di istituto, anche dal collegio dei docenti delle singole scuole interessate per la parte di propria competenza. 3. L'accordo può prevedere lo scambio temporaneo di docenti, che liberamente vi consentono, fra le istituzioni che partecipano alla rete i cui docenti abbiano uno stato giuridico omogeneo. I docenti che accettano di essere impegnati in progetti che prevedono lo scambio rinunciano al trasferimento per la durata del loro impegno nei progetti stessi, con le modalità stabilite in sede di contrattazione collettiva. 4. L'accordo individua l'organo responsabile della gestione delle risorse e del raggiungimento delle finalità del progetto, la sua durata, le sue competenze e i suoi poteri, nonché le risorse professionali e finanziarie messe a disposizione della rete dalle singole istituzioni; l'accordo è depositato presso le segreterie delle scuole, ove gli interessati possono prenderne visione ed estrarne copia. 5. Gli accordi sono aperti all'adesione di tutte le istituzioni scolastiche che intendano parteciparvi e prevedono iniziative per favorire la partecipazione alla rete delle istituzioni scolastiche che presentano situazioni di difficoltà. 6. Nell'ambito delle reti di scuole, possono essere istituiti laboratori finalizzati tra l'altro a: a. la ricerca didattica e la sperimentazione; b. la documentazione, secondo procedure definite a livello nazionale per la più ampia circolazione, anche attraverso rete telematica, di ricerche, esperienze, documenti e informazioni; c. la formazione in servizio del personale scolastico; d. l'orientamento scolastico e professionale. 7. Quando sono istituite reti di scuole, gli organici funzionali di istituto possono essere definiti in modo da consentire l'affidamento a personale dotato di specifiche esperienze e competenze di compiti organizzativi e di raccordo interistituzionale e di gestione dei laboratori di cui al comma 6. 8. Le scuole, sia singolarmente che collegate in rete, possono stipulare convenzioni con università statali o private, ovvero con istituzioni, enti, associazioni o agenzie operanti sul territorio che intendono dare il loro apporto alla realizzazione di specifici obiettivi. 9. Anche al di fuori dell'ipotesi prevista dal comma 1, le istituzioni scolastiche possono promuovere e partecipare ad accordi e convenzioni per il coordinamento di attività di comune interesse che coinvolgono, su progetti determinati, più scuole, enti, associazioni del volontariato e del privato sociale. Tali accordi e convenzioni sono depositati presso le segreterie delle scuole dove gli interessati possono prenderne visione ed estrarne copia. 10. Le istituzioni scolastiche possono costituire o aderire a consorzi pubblici e privati per assolvere compiti istituzionali coerenti col Piano dell'offerta formativa di cui all'articolo 3 e per l'acquisizione di servizi e beni che facilitino lo svolgimento dei compiti di carattere formativo.
- Declinare nei particolari gli obiettivi/risultati che si intendono perseguire tramite l’accordo, la convenzione, il progetto….gli impegni e le responsabilità assunti dagli interlocutori tramite la sottoscrizione, adesione..; - co-progettare l’azione orientativa al fine di consentirne la buona riuscita: in cui tutti gli interlocutori devono poter collaborare alla ideazione e stesura; - stabilire le modalità di monitoraggio e valutazione (servizio) che consentano di verificare e garantire la funzionalità del sistema/delle prestazioni di orientamento e del suo impatto sul territorio E’necessario garantire la presenza capillare delle strutture interistituzionali identificative dei servizi di orientamento affinché tutte le persone i giovani, gli studenti, in particolare i soggetti più deboli dal punto di vista socio-culturale possano accedervi, per ottenere informazioni e/o usufruire di singole prestazioni o servizi di accompagnamento/orientamento. Potrebbe rispondere a tale esigenza un “organismo” specifico che si connoti come centro di risorse per la realizzazione di azioni di sistema in materia di orientamento scolastico/professionale.
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